
Lo scenario dell’Equity in Italia è sempre più promettente. Una nuova revisione di alcune regole, la prima exit e raccolta in crescita costante: queste le novità di fine 2018.
La crescita della raccolta online di capitali da investitori che decidono di puntare su startup e pmi (innovative e non), non fa che confermare la solidità di questa modalità di finanziamento che, partita quasi 5 anni fa, sta prendendo sempre più piede in Italia.
È notizia di questi giorni l’eliminazione da parte della Consob del limite di 500 investitori nelle campagne di crowdfunding. Il parlamento europeo al tempo stesso ha approvato nuove norme che prevedono l’aumento da 1 a 8 milioni di euro del tetto per ciascuna offerta di crowdfunding, ma anche maggiore trasparenza sui possibili rischi di fallimento.
Altro capitolo storico che ha segnato il settore nel 2018 è la prima exit, fatta falla società Baia Blu Capital, la quale ha venduto tutte le unità del proprio progetto immobiliare realizzando
C’è anche stata la prima exit, quella della società Baia Blu Capital, pmi italiana che ha realizzato e venduto completamente le unità del progetto immobiliare. Walliance ha infatti reso noto che il 31 ottobre la società Baia Blu Capital ha provveduto a rimborsare integralmente l’investimento, tramite l’invio dei bonifici ai sottoscrittori dell’investimento, con obiettivo la restituzione del capitale e l’erogazione del rendimento realizzato, così come previsto al momento della sottoscrizione.
In tal modo non solo il co-investimento per un valore nominale complessivo di euro 760.600 è stato interamente rimborsato, ma l’operazione ha anche generato un rendimento, quantificabile in un Ritorno sull’investimento annualizzato (ROI) del 12,24% lordo.
Questo tipo di equity crowdfunding prende il nome di real estate crowdfunding. Le piattaforme che permettono questo tipo di investimenti sono sempre più numerose e soprattutto raccolgono sempre più investimenti.
Questo perché hanno aperto gli investimenti immobiliari a soluzioni modulari e più accessibili, anche per micro investimenti, abbattendo anche i vincoli burocratici tipici del settore. A livello globale queste piattaforme hanno raccolto oltre 7,7 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti sono Leader con 5,8 miliardi di dollari in sei anni; 1,1 miliardi di euro è invece la cifra raccolta nel continente europeo, dato in forte crescita e al quale ha contribuito in buona parte anche l’Italia.
Nel nostro paese infatti, pur essendo un fenomeno relativamente giovane, grazie al real estate crowdfunding è stato possibile investire in ben 70 progetti immobiliari, situati in Italia, Europa e Stati Uniti, per un valore complessivo di 8,61 milioni di euro. Nel 2018, in un solo semestre, sono stati raccolti più del doppio degli investimenti dell’intero anno precedente. Walliance, la piattaforma di riferimento in Italia, ha raccolto oltre 6 milioni di euro di investimenti, raggiungendo così in solo un anno il podio per il totale capitali raccolti da piattaforme di equity crowdfunding.
Considerati i 49 milioni di euro complessivamente raccolti dall’equity crowdfunding dalla sua nascita nel 2013, Walliance detiene oggi una quota di mercato superiore al 12%.
Per quanto riguarda i numeri della raccolta globale del settore, da gennaio a marzo 2018 si è verificato un balzo mai effettuato prima, con 5,9 milioni di euro raccolti in soli tre mesi, per arrivare a fine giugno a quota 11,524 milioni. Una crescita che, secondo gli untimi dati, potrebbe addirittura raddoppiare entro la fine del 2018.