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Il paradosso del Decreto Dignità. Minore sicurezza per i giocatori e campagne di marketing più aggressive.

By 3 Settembre 2018Gaming

Niklas Lindahl, Country Manager di LeoVegas per l’Italia, torna ad esprimersi sugli effetti del Decreto Dignità entrato in vigore da qualche mese, evidenziandone limiti e contraddizioni in una intervista rilasciata a Gambling Insider.
Il Decreto prevede il divieto totale alla pubblicità sul Gioco, tuttavia afferma Lindahl “chiunque abbia un contratto in vigore può continuare a fare adv fino a luglio del prossimo anno. Tuttavia, la decisione prematura di Facebook e Google di vietare nei propri canali la pubblicità al Gioco è stato un grosso colpo per l’industria. Ciò avrà un impatto piuttosto significativo sul marketing per qualsiasi operatore, perché è fondamentale per i bookmaker raggiungere i propri fan attraverso Facebook.

È stata, da parte di Google e Facebook, una mossa prematura e inutile, perché la pubblicità avrebbe potuto continuare fino all’estate del prossimo anno. Il governo voleva ridurre la pubblicità ma, a causa della finestra di opportunità, tutti gli operatori ora cercano di commercializzare in modo più aggressivo possibile, quindi in realtà il marketing sembra essere più intenso ora rispetto a prima del divieto.
LeoVegas per questo ha deciso di destinare parte del proprio budget di marketing alla promozione del gioco responsabile, come successo in occasione dell’inizio della Serie A con la campagna Gioca per Gioco.

Il problema è questo, l’Italia in realtà consente il Gioco d’azzardo e il Gioco. Gli operatori possono anche richiedere licenze. Quindi da una parte dicono che il gioco è legale e che puoi acquistare una licenza, ma dall’altra dicono che non puoi promuovere la tua attività. In che modo i nuovi operatori saranno in grado di penetrare nel mercato italiano? È impossibile, perché puoi comprare una licenza sì, ma senza marketing, come puoi crescere? È anche contro la legge dell’Unione Europea, la legge che garantisce la libertà di concorrenza, il libero commercio e la concorrenza. Altri paesi stanno guardando l’Italia come un cattivo esempio in questo momento.

In LeoVegas stiamo lavorando a livello di Unione Europea.

Abbiamo presentato un reclamo e la Commissione Europea sta lavorando a questa richiesta, perché il decreto ha violato diverse leggi dell’Unione Europea. Siamo fiduciosi che l’UE si sieda e parli con il Governo italiano segnalando che la norma non può restare in vigore e va rimossa. Prima o poi verrà un nuovo governo. Abbiamo parlato con l’opposizione che ritiene questa nuova legge completamente fuori luogo, quindi speriamo che quando arriverà un nuovo governo, calibreranno questa norma con una legge più sensata.
Ritengo che gli operatori con licenza abbiano la responsabilità di prendersi cura dei giocatori e di commercializzare i giochi in modo responsabile. Guardiamo al Regno Unito come un esempio. Standard più severi, come quelli suggeriti dalla Gambling Commission ci permettono di migliorare e operare nel modo più giusto.

I giocatori continueranno a giocare. Basta guardare il divieto di alcol negli Stati Uniti dove le persone hanno continuato a bere trovando modi alternativi per farlo. È la stessa cosa con il Gioco.
L’Italia è un mercato fiorente, gli italiani continueranno a giocare d’azzardo. Avranno solo più difficoltà a trovare i siti giusti.

Il tutto a rischio dei giocatori vulnerabili che potrebbero finire su siti illegali che non si interessano alla loro tutela”.

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