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Leo Vegas presenta un secondo reclamo alla Comunità Europea per agevolazioni di stato ai 10 Big del Gioco

By Gaming No Comments

Continua la battaglia di LeoVegas contro il Decreto Dignità che vieta qualsiasi tipo di pubblicità al Gioco in Italia.
Secondo quanto si apprende, la società ha presentato un secondo reclamo alla Commissione Europea contro gli aiuti di Stato, sostenendo che le misure previste dal decreto non fanno altro che agevolare i Big del settore impedendo di fatto a nuovi competitors di inserirsi nel mercato e ledendo i principi alla base del mercato concorrenziale.

È innegabile che gli effetti di questo decreto agevoleranno le grandi società già consolidate nel settore, rendendole in pratica irraggiungibili da qualsiasi altra concorrente che si vorrà in futuro affacciare sul mercato italiano, allontandando quindi nuovi investimenti nel nostro paese e mettendo il settore Gioco saldamente nelle mani di chi attualmente è già presente, ovvero quelle 10 società che detengono il 60% delle quote di mercato dell’intero comparto.

“Abbiamo deciso di procedere con questo secondo reclamo perchè per alcuni operatori, quelli con posizioni di mercato dominanti, il Decreto Dignità rappresenta un vantaggio economico nel lungo periodo. Gli altri operatori, come LeoVegas, non potranno invece fare affidamento sulla reputazione consolidata per crescere o stabilizzarsi sul mercato, visto che siamo arrivati in Italia molto recentemente. Mentre a prima vista si percepisce che il divieto si applica ugualmente a tutti gli operatori con una ricaduta negativa, in realtà questa misura statale è colpevole di favoritismo. La differenza creata dal divieto è che alla fine alcuni operatori trarranno beneficio dalla misura, mentre altri sperimenteranno solo gli effetti negativi del divieto. Il ruolo dello Stato italiano nel favorire determinati operatori diventa evidente, determinando una restrizione alla libertà di business che avvantaggia solamente alcuni provider”. Così si espresso Niklas Lindahl, Country Manager di LeoVegas, sulla scelta di presentare questo reclamo, mettendo in luce quella che è una chiara violazione delle regole che dovrebbero garantire il libero mercato e la concorrenza.

Agcai: appello al governo, un nuovo contingentamento per salvare 5.000 imprese italiane di gestione awp e 150.000 lavoratori

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“Bloccare il numero di apparecchi Awp a 260.000 e non il numero di nulla osta con un nuovo contingentamento”.

E’ la posizione dell’associazione di gestori e costruttori di apparecchi da intrattenimento AGCAI che si rivolge al governo per trovare una soluzione che non metta a rischio migliaia di aziende

“Attuare un contingentamento che preveda un numero massimo di apparecchi in ogni locale pubblico affinché non si sfori il numero totale di apparecchi su tutto il territorio nazionale prefissato.
Giusto per sintetizzare: se in un comune esistono 30 locali pubblici e 2 sale gioco e l’obiettivo del contingentamento è 50 apparecchi, basterebbe contingentare ad un massimo di 3 apparecchi per bar e ad un massimo 10 apparecchi per sala per avere un contingentamento massimo di 50 apparecchi.Questo non vuol dire che gli operatori debbano avere a disposizione solo 50 nulla osta. Possono richiedere ai Monopoli più di 50 nulla osta, o per ragioni di concorrenza o perché hanno deciso di dismettere gli apparecchi con relativo nulla osta da un concessionario e aver contemporaneamente richiesto ad un altro concessionario lo stesso numero di nulla osta per il relativo spostamento dei propri apparecchi da un concessionario ad un’altro.

Ma facendo tutto ciò, gli apparecchi comunque non saranno mai più di 50. Riattivando questo sistema da sempre esistito, si eviterebbe di far chiudere 5.000 aziende di gestione accreditate dai Monopoli, che da ormai più di 14 anni lavorano in questo settore a totale beneficio delle multinazionali che si sono impadronite di molte concessionarie italiano: attraverso il blocco dei nulla osta stanno espropriando i gestori del loro apparecchi costringendoli alla chiusura totale.

Questo governo non può permettere tutto questo e quindi intervenga attraverso il nuovo direttore dell’Agenzia delle Dogane Dott. Benedetto Mineo per porre fine a questo scempio applicando un nuovo contingentamento con tutti i dati in loro possesso”.

Il paradosso del Decreto Dignità. Minore sicurezza per i giocatori e campagne di marketing più aggressive.

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Niklas Lindahl, Country Manager di LeoVegas per l’Italia, torna ad esprimersi sugli effetti del Decreto Dignità entrato in vigore da qualche mese, evidenziandone limiti e contraddizioni in una intervista rilasciata a Gambling Insider.
Il Decreto prevede il divieto totale alla pubblicità sul Gioco, tuttavia afferma Lindahl “chiunque abbia un contratto in vigore può continuare a fare adv fino a luglio del prossimo anno. Tuttavia, la decisione prematura di Facebook e Google di vietare nei propri canali la pubblicità al Gioco è stato un grosso colpo per l’industria. Ciò avrà un impatto piuttosto significativo sul marketing per qualsiasi operatore, perché è fondamentale per i bookmaker raggiungere i propri fan attraverso Facebook.

È stata, da parte di Google e Facebook, una mossa prematura e inutile, perché la pubblicità avrebbe potuto continuare fino all’estate del prossimo anno. Il governo voleva ridurre la pubblicità ma, a causa della finestra di opportunità, tutti gli operatori ora cercano di commercializzare in modo più aggressivo possibile, quindi in realtà il marketing sembra essere più intenso ora rispetto a prima del divieto.
LeoVegas per questo ha deciso di destinare parte del proprio budget di marketing alla promozione del gioco responsabile, come successo in occasione dell’inizio della Serie A con la campagna Gioca per Gioco.

Il problema è questo, l’Italia in realtà consente il Gioco d’azzardo e il Gioco. Gli operatori possono anche richiedere licenze. Quindi da una parte dicono che il gioco è legale e che puoi acquistare una licenza, ma dall’altra dicono che non puoi promuovere la tua attività. In che modo i nuovi operatori saranno in grado di penetrare nel mercato italiano? È impossibile, perché puoi comprare una licenza sì, ma senza marketing, come puoi crescere? È anche contro la legge dell’Unione Europea, la legge che garantisce la libertà di concorrenza, il libero commercio e la concorrenza. Altri paesi stanno guardando l’Italia come un cattivo esempio in questo momento.

In LeoVegas stiamo lavorando a livello di Unione Europea.

Abbiamo presentato un reclamo e la Commissione Europea sta lavorando a questa richiesta, perché il decreto ha violato diverse leggi dell’Unione Europea. Siamo fiduciosi che l’UE si sieda e parli con il Governo italiano segnalando che la norma non può restare in vigore e va rimossa. Prima o poi verrà un nuovo governo. Abbiamo parlato con l’opposizione che ritiene questa nuova legge completamente fuori luogo, quindi speriamo che quando arriverà un nuovo governo, calibreranno questa norma con una legge più sensata.
Ritengo che gli operatori con licenza abbiano la responsabilità di prendersi cura dei giocatori e di commercializzare i giochi in modo responsabile. Guardiamo al Regno Unito come un esempio. Standard più severi, come quelli suggeriti dalla Gambling Commission ci permettono di migliorare e operare nel modo più giusto.

I giocatori continueranno a giocare. Basta guardare il divieto di alcol negli Stati Uniti dove le persone hanno continuato a bere trovando modi alternativi per farlo. È la stessa cosa con il Gioco.
L’Italia è un mercato fiorente, gli italiani continueranno a giocare d’azzardo. Avranno solo più difficoltà a trovare i siti giusti.

Il tutto a rischio dei giocatori vulnerabili che potrebbero finire su siti illegali che non si interessano alla loro tutela”.

Settore Gioco in crescita: nel 2018 salgono a 11.139 le attività in Italia

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Il settore del Gioco, ostacolato su più fronti, si trova a dover fronteggiare diverse criticità, tra cui le ripercussioni di un Decreto che nei fatti sta indebolendo uno dei settori più solidi del Paese. Tuttavia gli ultimi i dati sulle attività legate al Gioco In Italia fotografano un comparto imprenditoriale coraggioso, che ancora crede nelle potenzialità del settore: ad oggi sono 11.139 le attività che operano nel settore del Gioco. La crescita media rispetto al 2017 è del 6,9%. La città che guida la classifica è Napoli con 1.307 attività (11,7% del totale nazionale, in crescita del 4,6% rispetto al 2017) seguita da Roma (904 attività, 8,1% italiano e +4,8% rispetto al 2017) e Milano (480 attività, 4,3% e +9,1% rispetto al 2017). Seguono Bari, Salerno e Caserta.

Le città che hanno invece registrato la maggiore crescita rispetto allo scorso anno sono Nuoro, Vicenza e Novara seguite da Cagliari, Ragusa e Benevento, con crescite tra il 20% e il 30%.
È un settore che cresce, anche se il dato del secondo trimestre del 2018 registra un rallentamento della crescita.

“Nonostante le incertezze legate al rallentamento dell’economia gli italiani continuano a scegliere di fare impresa. Ma registriamo che un numero crescente di imprenditori è costretto a chiudere i battenti.” il commento di Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere, sui dati relativi al secondo trimestre 2018, sottolineando la necessità di mantenere alto il livello di innovazione attraverso la Digital Transformation:”Un’ampia diffusione del digitale all’interno dei processi aziendali come nel rapporto con la Pa è vitale per rendere le imprese più forti e competitive. Anche su questo tema – prosegue Sangalli – le Camere di commercio stanno dando un importante contributo attraverso la diffusione del linguaggio 4.0 nel tessuto produttivo e l’uso di piattaforme e servizi telematici che il sistema camerale mette a disposizione della collettività”.

snidar marathonbet lazio

Marathonbet è il nuovo Sponsor Ufficiale della Lazio

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Marathonbet ha stipulato un contratto di sponsorizzazione con la SS LAZIO, nonostante l’incombente divieto del gioco d’azzardo in Italia.
L’accordo tra l’operatore online e il club di Serie A funzionerà infatti da ora fino alla fine del 2018 per evitare di violare l’imminente divieto di pubblicità previsto dal “Decreto dignità”, che entrerà operativamente in vigorei il 1 ° gennaio 2019.

IL COMUNICATO DELLA S.S. LAZIO – “La S.S. Lazio e Marathonbet, società russa che approda per la prima volta in Italia, hanno siglato un accordo di sponsorizzazione fino al 31 dicembre 2018, nel rispetto delle norme vigenti. Il logo di Marathonbet sarà presente sulle maglie della Prima Squadra in occasione delle gare disputate dalla S.S. Lazio nelle competizioni nazionali ed internazionali. Il brand di Marathonbet sarà presente allo stadio Olimpico sui led ed i maxischermi, così come sui backdrop e altri materiali di comunicazione. Fondata nel 1997, Marathonbet inizia come operatore di betting nei paesi del CSI, per affermarsi nel 2002 a livello internazionale. Oggi, migliaia di persone apprezzano l’enorme selezione di scommesse di Marathonbet in tutto il mondo: dal calcio, al tennis, al golf, fino agli speciali televisivi e alla politica. A giugno, Marathonbet ha annunciato un accordo di partnership con il Manchester City, affrontando con successo il competitivo mercato del Regno Unito. Questo, insieme ad un accordo di sponsorizzazione maglia con la squadra scozzese nella Premiership Hibernian FC e la sponsorizzazione back-of-shirt con la Dynamo Moscow FC della Premier League russa”.

 

Natalia Zavodnik, CEO di Marathonbet, ha affermato che “lavorare con un club con una storia così illustre come quella della S.S Lazio sottolinea la nostra intenzione di continuare la nostra crescita nel mercato italiano e non solo, e non vediamo l’ora di assistere al percorso del club, sia a livello nazionale che in Europa in questa stagione”.

 

Anche l’operatore Betway,  ha firmato un accordo di sponsorship con la AS ROMA ed avendo stipulato il contratto prima dell’annuncio del decreto potrà continuare questa collaborazione fino al 30 giugno 2019. Tuttavia anche per Betway come per Marathonbet i sogni di espansione e crescita in Italia potrebbero essere messi seriamente in discussione dagl effetti del decreto con conseguenze negative per l’intero comparto.
Colossi del calibro di Google e Facebook sono già stati costretti a rispettare il nuovo divieto di pubblicità ed entrambi i giganti della tecnologia, che hanno già applicato il divieto, hanno riferito che gli operatori di gioco non regolamentati stanno comparendo in cima alle ricerche relative al gioco d’azzardo degli utenti come conseguenza del divieto.
Oltre a rappresentare un ostacolo per gli investimenti in Italia da parte delle grandi seocietà estere , gli effetti del decreto si stanno già facendo sentire come fattore di agevolazione per il ritorno del gioco illegale e non regolamentato.
 

LeoVegas sfida il decreto

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LeoVegas, società svedese di gioco on-line presente sul mercato italiano dal 2017 come LeoVegas.it, si è esposta fin da subito, spesso attraverso le dichiarazione del suo AD Niklas Lindahl, esprimendo chiare perplessità verso le misure adottate dal governo italiano in materia di pubblicità sul gioco.

Quest’oggi con l’avvio della campagna pubblicitaria #GIOCAPERGIOCO dedicata al campionato di Serie A, prossimo al fischio d’inizio, Leo Vegas punta con decisione ad applicare strategie alternative per ovviare al blocco pubblicitario.

Ecco l’annuncio apparso, con i colori del marchio, su doppia pagina sul Corriere dello Sport:

“Cari giocatori, vi abbiamo attesi, vi abbiamo desiderati e finalmente ci siamo. Per vincere in questa nuova stagione serviranno passione, sacrificio e impegno. Solo sfidandovi con onore e dignità, come dei veri leoni, la vittoria sarà vicina. Buon campionato a tutti. Noi siamo ancora qui al vostro fianco!”.

Una scelta decisa con la quale il marchio lancia la sua sfida al divieto di pubblicità al gioco d’azzardo, rivolgendosi direttamente ai propri utenti. Risulta evidente come in questo messaggio ci sia un riferimento all’avvio del campionato di Serie A e all’offerta di servizi per le scommesse online, ponendo il marchio al fianco dei giocatori in una non troppo velata contrapposizione al divieto il quale, senza precedenti in Europa, rischia paradossalmente di far riguadagnare fette di mercato all’offerta illegale, livellando di fatto l’offerta globale, senza distinzioni di premessi e concessioni.

Una posizione netta e coraggiosa, rafforzata dalle dichiarazioni dell’AD Niklas Lindahl in merito alla campagna #GIOCAPERGIOCO:

“In questo messaggio vogliamo dire che la pubblicità nel mondo delle scommesse e del gioco può essere responsabile e corretta. Se si rispettano certe regole è la pubblicità stessa a far crescere il mercato e a responsabilizzare i giocatori rispetto al modo di giocare e di fare scommesse. Da qui l’hashtag #GIOCAPERGIOCO. Il nostro messaggio vuole avere un impatto forte, non a caso abbiamo usato la parola dignità, ovvero la stessa che dà il nome alla legge con la quale il governo ha introdotto il divieto assoluto di pubblicità. Qualcuno potrebbe interpretarla come una provocazione, e per certi versi lo è. Nel rispetto totale della legge vogliamo dire che ci siamo, che non dobbiamo nasconderci, che stiamo operando legalmente, esattamente come è previsto nei termini di una concessione che ci ha assegnato lo Stato. Vogliamo dire che nel mondo dell’advertising si può comunicare senza essere aggressivi e noi lo facciamo senza promettere vincite impossibili o bonus, ma semplicemente salutando l’Italia. E’ un benvenuto al Campionato. E’ la dimostrazione che siamo cosa diversa rispetto a come la politica in questi mesi ci ha voluto rappresentare di fronte alla pubblica opinione”

Pubblicità in Italia. Le strategie alternative.

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Alcuni colossi del Gaming cominciano a pianificare strategie alternative per raggiungere il proprio target in Italia per fronteggiare l’attuale situazione di stallo creata dal blocco della pubblicità.

Una delle opportunità potrebbe essere il #RemarketingComportamentale, pratica basata sulla profilazione degli utenti sulla base dei loro comportamenti online, che non rientra nel Decreto.

ConversionBet è pronta a sfruttare l’incerta situazione legale in Italia fornendo una piattaforma di remarketing comportamentale per ridurre l’impatto del divieto pubblicitario proposto.
Questa società, che ha già fornito prodotti di personalizzazione e comportamentali a numerosi operatori del settore tra cui MultiLotto, ha infatti appena firmato un accordo con StarCasinó.it, per fornire all’operatore italiano la sua tecnologia proprietaria in tempo reale.

La piattaforma ConversionBet consentirà quindi a StarCasinó.it di inviare messaggi altamente personalizzati al suo traffico passivo su più canali e al momento giusto.

Dan Morrison, CEO di ConversionBet ha dichiarato dopo l’accordo che “Poiché il remarketing comportamentale non rientra in questo decreto, sfruttare questo canale è la strada maggiormente percorribile per continuare a raggiungere gli obiettivi di Brand Awareness”

Nicola Porro: “Le bufale da smontare su giochi e ludopatia”

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Il Decreto Dignità cancellerà la pubblicità di giochi e scommesse, ma ci sono dei luoghi comuni che continuano a venir fuori quando si parla di questo provvedimento e spesso del settore del gioco in generale.

· la differenza tra giocatori ludopatici e problematici
· le contraddizioni del blocco pubblicitario solo in questo settore
· disinformazione sull’evasione dei concessionari
· le entrate dello Stato

ARTICOLO ORIGINALE

Decreto dignità: il punto della situazione

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In attesa della pubblicazione in Gazzetta del decreto che entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge, ecco quali sono i punti salienti che riguardano la lotta alla ludopatia.

· a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto sarà vietata qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni ed internet.

· l’inosservanza delle disposizioni comporta a carico del committente, del proprietario del mezzo o del sito di diffusione l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria commisurata nella misura del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e in ogni caso non inferiore ad un importo minimo di € 50.000.

· L’Autorità competente alla contestazione ed all’irrogazione delle sanzioni è l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

· I proventi delle sanzioni amministrative per le violazioni saranno destinati al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico

· Ai contratti di pubblicità in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del presente decreto resta applicabile fino al 30 giugno 2019 la normativa vigente anteriormente alla medesima data.

Ieri il Ministro Di Maio è tornato a parlare del decreto, a seguito delle critiche piovute da più parti e delle richieste di apertura di un dibattito parlamentare in merito. Di Maio ha manifestato la volontà procedere con l’entrata in vigore del decreto, lasciando però spazio ad una discussione parlamentare, per valutare eventuali miglioramenti:
“Il Parlamento deve avere la possibilità di discutere il decreto e di migliorarlo, credo non ci sia bisogno della fiducia. Ma, lo dico da capo politico del M5S, non arretreremo sulle norme”.
Ad oggi però, come riferisce l’Huffington Post, il decreto è ancora sul tavolo di Di Maio e l’iter rallenta: senza la bollinatura il testo non può passare a Colle, Gazzetta ufficiale e Parlamento.

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Intervista all’Architetto, seconda parte

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“Il prodotto finale, fatto di volumi puri e forme armoniose, cela la complessità tecnologica e impiantistica, frutto del lavoro di diverse professionalità. Qui nasce la vera sfida: coordinare gli apporti multidisciplinari verso l’obiettivo, che è quello di unire bellezza, funzionalità, sicurezza e benessere, puntando sempre alla spettacolarizzazione del risultato.” – Beniamino Cirilli

Cirilli’s Studio è partner di #SNIDAR e risorsa strategica in tutte le fasi di sviluppo del progetto: dall’ideazione dei layout alle scelte architettoniche e impiantistiche, fino alla posa in opera, per offrire un prodotto chiavi in mano e a regola d’arte.