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Giugno 2019

Con l’Internet of Things abbiamo appena cominciato.

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Con il termine Internet delle cose si indicano un insieme di tecnologie che permettono di collegare alla rete qualunque tipo di oggetto. Lo scopo di questo tipo di soluzioni è sostanzialmente quello di monitorare, controllare e trasferire informazioni utili innescando azioni conseguenti. L’ecosistema negli ultimi anni è passato dalla fase di sviluppo della tecnologia a quella di implementazione di soluzione pratiche i cui risultati sono sempre più evidenti e presenti nella nostra vita quotidiana. Il 2019 vedrà l’Internet of Things (IoT) integrarsi sempre più nella nostra vita quotidiana, cambiando il nostro modo di lavorare e di vivere.


Presto, daremo per scontato che praticamente tutti i dispositivi che possediamo: auto, TV, orologi ed elettrodomestici avranno la capacità di connettersi alla rete, comunicare tra loro, elaborare informazioni e compiere azioni. Le nostre case connesse accenderanno il riscaldamento appena ci sentiranno arrivare e il frigorifero ordinerà autonomamente il latte quando sarà finito. Questi ovviamente sono solo alcuni esempi.
In realtà, il mondo dell‘Internet of things è molto più ampio, va oltre la domotica e trova applicazione in svariati settori. È infatti un driver fondamentale della digitalizzazione dell’industria e della produzione. Strumenti, sensori, macchinari sono sempre più intelligenti e connessi, generano dati utili per migliorare l’efficienza produttiva e consentono l’implementazione di nuovi applicativi tecnologici come la manutenzione predittiva, necessari per abbracciare il cambio di paradigma imposto dall’industria 4.0.


Le applicazioni per questa tecnologia sono pressoché infinite: non solo case connesse e produzioni intelligenti ma anche smart city, mobilità, agricoltura, sanità, pubblica amministrazione.
Nel 2019 i dispositivi intelligenti ,stando agli esperti di settore, subiranno una crescita su tutti i livelli, grazie ad alcuni nuovi trend che impatteranno all’interno di un mercato in piena espansione. Analizziamoli nel dettaglio.

Le aziende punteranno fortemente sull’IoT

Secondo la ricerca di Forrester, nel 2019 aumenterà il numero di aziende che adotteranno la tecnologia IoT, con l’85% delle imprese che entro quest’anno implementerà o pianificherà l’integrazione di soluzioni IoT all’interno del proprio sistema aziendale.


L’IoT offre chiaramente enormi benefici alle aziende in svariati settori. La produzione, tuttavia, è il maggior ricevente dei vantaggi derivanti dall’introduzione, nel proprio ciclo di produzione, delle piattaforme IoT. I
macchinari connessi sono in grado di trasmettere agli altri dispositivi intelligenti ogni dettaglio dei propri parametri operativi e di efficienza.

Questi dispositivi rappresentano una svolta rivoluzionaria per l’industria che trasforma ogni fase del processo di produzione, dallo sviluppo alla gestione della supply chain. I produttori saranno così in grado di prevenire ritardi, migliorare le prestazioni di produzione e ridurre i tempi di fermo delle apparecchiature. La manutenzione predittiva è invece attualmente appannaggio solo dei players che da diversi anni hanno investito somme ingenti nell’IoT. Ma con una crescente comprensione dell’utilità e dei benefici connessi all’introduzione di queste soluzioni, le piattaforme IoT si estenderanno in poco tempo anche alle realtà aziendali più piccole, che richiedono maggiori sicurezze e tutele in termini di ritorno dell’investimento per non compromettere il proprio operato.

Controllo vocale: l’interfaccia utente del futuro che ottimizza i processi aziendali

Ci stiamo abituando a usare le nostre voci per controllare i dispositivi domestici intelligenti attraverso gli assistenti vocali come Alexa di Amazon o Siri di Apple. Ma il 2019 sarà l’anno in cui il resto degli apparecchi che utilizziamo quotidianamente troverà la “propria voce”.

Quasi tutte le case automobilistiche ad esempio stanno lavorando all’integrazione di assistenti vocali proprietari e di terze parti all’interno della propria offerta di autovetture con lo scopo di creare un vero e proprio compagno di viaggio digitale dell’automobilista capace di rispondere alle sue domande e risolvere i suoi problemi, nel massimo della sicurezza. Infatti attraverso la nostra voce possiamo impartire ordini ai nostri maggiordomi digitali senza mai distogliere lo sguardo dalla strada.

E il controllo vocale (con feedback basato sul linguaggio naturale) rappresenta ormai una tecnologia pronta per affrontare anche applicativi industriali e aziendali. In quanto riflette la sua utilità garantendo livelli maggiori di produttività e rendendo più efficiente la gestione dei processi aziendali, riducendo ad esempio il numero di errori degli operatori e velocizzando l’elaborazione degli ordini. Il controllo vocale rappresenta anche un’ulteriore rimozione delle barriere di comunicazione tra uomo e macchina. All’inizio dipendevamo completamente dal linguaggio di programmazione per trasmettere gli input ai computer, prima che iniziassimo a utilizzare le interfacce utente riducendo le barriere d’ingresso. Il riconoscimento vocale e l’elaborazione del linguaggio naturale sono il passo logico successivo verso una tecnologia capace di aumentare la nostra produttività sul lavoro e migliorare la nostra vita quotidiana.

IoT ed Edge computing: una potenziale sinergia

Una architettura di edge computing è una infrastruttura in cui esiste un centro nevralgico per la conservazione e l’elaborazione delle informazioni, ma affiancato da una moltitudine di nodi periferici che conservano ed elaborano attraverso algoritmi i dati generati localmente, generalmente nei punti in cui la rete entra in contatto col mondo reale, ad esempio all’interno di sensori e telecamere.

La criticità è rappresentata dal fatto che un’enorme quantità di dati raccolti da questi dispositivi sarebbe inutile se non filtrata da una prima elaborazione effettuato all’interno dei nodi periferici. Un buon esempio è rappresentato da un sistema di videocamere di sicurezza che trasferirebbe terabyte di dati video su un server centrale o su un cloud, quando gli unici dati rilevanti sarebbero i pochi megabyte che mostrano attività sospette o illegali. Quando questi dispositivi sono in grado di eseguire il proprio calcolo in loco, piuttosto che trasferire tutte le informazioni non filtrate al sistema centrale per essere poi elaborate nel cloud, si evita di intasare le reti con informazioni superflue e si rende disponibile una maggiore potenza di calcolo per le attività importanti. Nell’esempio precedente, gli algoritmi di riconoscimento delle immagini in esecuzione sull’hardware e sul software installati nella telecamera stessa analizzerebbero le immagini video relative alle attività sospette e solo i dati più utili verrebbero trasmessi al cloud per ulteriore elaborazione e archiviazione.

L’Intelligenza Artificiale guiderà lo sviluppo e l’implementazione dell’IoT

L’intelligenza artificiale (AI) e l’Internet of things sono aree tecnologiche strettamente correlate. L’IoT è utile per via dell’enorme quantità di dati che è in grado di generare. D’altra parte analizzare l’enorme mole di informazioni che vengono create da centinaia di apparecchi intelligenti collegati all’interno di una rete industriale è al di sopra delle capacità umane.

Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale il cui compito principale è individuare, attraverso dei modelli di apprendimento automatico, quei valori anomali nei dati che potrebbero indicare opportunità di efficienza o fornire un avviso tempestivo su un problema imminente.
Poiché le reti IoT aumentano di dimensioni e complessità, diventeranno sempre più dipendenti dai nuovi sviluppi dell’intelligenza artificiale e dai progressi dell’apprendimento automatico. L’ IA ricopre anche un ruolo fondamentale nel proteggere le strutture IoT, attraverso sistemi automatizzati di rilevamento delle minacce informatiche.

Le reti 5G amplieranno l’ambito di utilizzo e la disponibilità dell’IoT

Quest’anno verranno attivate le prime reti 5G consumer-ready, le nuove reti mobile che saranno fino a 20 volte più veloci delle attuali di quarta generazione. L’IoT dipende dalla velocità e dalla disponibilità dei servizi dati, e oggi ci sono ancora molte zone d’ombra nelle quali l’applicazione di tecnologie intelligenti e connesse è ostacolata dall’assenza di copertura della reta mobile. Il 5G è l’infrastruttura candidata a gestire l’internet delle cose. Infatti per via della sua maggiore flessibilità nella gestione della banda rispetto alla rete attuale permetterà un’ampia copertura, a basso costo e con bassi consumi di energia, anche in presenza di collegamenti isolati.
Con le reti mobili più veloci e stabili l’ambito dei progetti IoT può ampliarsi in modo esponenziale. Idee come la “smart city”, in cui i servizi civici sono connessi in rete e i dati analizzati per creare ambienti di vita urbani più efficienti, innalzando gli standard di sostenibilità, vivibilità e dinamismo economico, diventano progetti applicabili.

La diffusione del 5G avrà un impatto notevole anche nel settore della mobilità. La rete si sta trasformando da tecnologia di supporto informativo per il guidatore a un sistema integrato in grado di controllare autonomamente i mezzi di trasporto. Ciò significa connettere alla rete i sistemi di bordo dei veicoli, renderli capaci di dialogare tra loro, con l’infrastruttura e con ogni dispositivo del mondo esterno. La tecnologia utilizzata dalle auto a guida autonoma e dai veicoli di trasporto pubblico trarrà grande beneficio dalla maggiore larghezza di banda e dalla minore latenza garantite dalle reti 5G.

KXDW4W Empty cockpit of autonomous car, HUD(Head Up Display) and digital speedometer. self-driving vehicle.


L’accesso praticamente istantaneo alle informazioni (quantificabile in 3 millisecondi il tempo di risposta ad una richiesta sulla rete) sarà il fattore abilitante di questi servizi. Le vetture infatti potranno contare su reazioni immediate ogni volta che interrogheranno le mappe o le infrastrutture stradali per ottenere i dati necessari a gestire le situazioni che le circondano così come gli imprevisti.