
Il 2018 è stato l’annus mirabilis del fintech. Il settore ha raggiunto un nuovo record assoluto in termini di volume e numero di investimenti, raccogliendo, grazie al venture capital, quasi 40 miliardi di dollari a livello globale.
Nel 2019 assisteremo ad un progressivo sviluppo di questo trend espansivo che rappresenta una nuova sfida da raccogliere per le aziende che vogliono imporsi come protagoniste del nuovo modo di vivere la finanza.
Qualche dato
I dati contenuti nel report “2019 Fintech Trends to Watch”, elaborato dalla società di analisi di mercato CB Insights, confermano come il 2018 sia stato un anno da record per il settore. Sono stai raccolti 39,57 miliardi di dollari (+128% sull’anno precedente) distribuiti su 1700 contratti (+15%) e 1463 startup a livello globale, con oltre 50 investimenti superiori ai 100 milioni di dollari di valore.
Dallo studio di CB Insights emerge in modo inequivocabile la crescita esponenziale degli investimenti del settore a livello mondiale. Se nel 2014 non raggiungevano i 9 miliardi di dollari e nel 2017 erano scesi a 18 miliardi rispetto ai 19,3 del 2016, lo scorso anno sono più che raddoppiati sfiorando i 40 miliardi.

Il continente che nel 2018 ha fatto registrare la crescita più sostenuta rispetto al numero di contratti è l’Asia (+38 %) e un livello record di raccolta di 22,65 miliardi di dollari su 516 accordi. Gli Stati Uniti rimangono comunque il primo mercato, con 659 investimenti per un finanziamento complessivo che raggiunge gli 11,89 miliardi di dollari, nuovi massimali su base annuale.
Riguardo alle economie emergenti, il Sud America sempre nel 2018 ha esercitato una forte attrattiva sugli investitori, nonostante i conflitti sociali, politici e monetari che hanno interessato l’intera regione. Sono stati conclusi 55 affari per un valore totale di 540 milioni di dollari, entrambi rappresentano un nuovo record annuale. NuBank, con sede in Brasile, è diventato il primo unicorno (startup che ha superato il miliardo di dollari di capitalizzazione) dell ‘America meridionale e ha chiuso il 2018 con un investimento di 90 milioni di dollari di Tencent.
Infine in Europa, se pur a fronte di una diminuzione del numero totale delle operazioni, sono stati investito oltre 3,5 miliardi di dollari, un record per il Vecchio Continente.
Espansione globale

Dopo gli anni di predominio americano, il mercato fintech sta evolvendo anche a livello di distribuzione geografica con l’aumento di accordi, startup e investitori al di fuori dei mercati principali (Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina). Difatti più di un investimento su tre in startup fintech avviene ormai fuori dai confini di questi Stati, in Paesi che negli ultimi anni si sono trasformati da realtà marginali per lo sviluppo del settore in poli di innovazione tecnologica in ambito finanziario.
Un esempio rappresentativo di questo trend è il Sud-Est asiatico che viene definito dal CB Insights come un vero e proprio “focolaio” per le imprese ad alto contenuto tecnologico impegnate nel settore finanziario.
Transazioni economiche digitali: verso l’indipendenza dal contante
Secondo il report, le attività delle società cinesi WeChat Pay e Alipay rappresentano il primo passo verso “un’economia sempre più indipendente dai contanti” nel Paese del dragone. Il sistema di pagamenti tramite app e mobile è passato da transazioni per un valore pari a un trilione di dollari nel 2015 a transizioni per 15,5 trilioni nel 2017.

Questa tendenza sembra interessare anche l’America Latina, con il leader del commercio elettronico latino-americano MercadoLibre, in forte espansione nei pagamenti tramite codice QR. Il colosso e-commerce inoltre, ha ampliato l’offerta dei suoi servizi gestendo un’attività di prestito ai venditori e un fondo di investimento per titoli a breve scadenza ad alto rendimento. Il fatturato del portafoglio mobile di MercadoLibre è stato valutato in 2 miliardi di dollari.
Anche in Giappone, Paese tradizionalmente legato all’uso del contante, si registra questa apertura nei confronti dei pagamenti digitali. Qui Line, la principale app di messaggistica del territorio, sta spingendo verso i pagamenti mobile riscontrando una risposta più che positiva dato il numero crescente di esercenti che accettano la LinePay, piattaforma proprietaria dei pagamenti elettronici. La società giapponese ha iniziato ad espandersi in altre attività finanziarie, tra cui la gestione patrimoniale e il settore assicurativo.
Nel Sud-Est asiatico due dei principali attori tech dell’area, hanno ampliato le proprie piattaforme digitali implementando l’offerta con servizi finanziari, attraverso un processo di acquisizione di alcune startup fintech già operanti sul territorio e tramite l’avvio di partnership con aziende di social landing (prestito tra privati), per espandersi anche nel settore del credito.
Democratizzazione degli investimenti

L’analisi degli scenari previsti nel corso del 2019 da CB Insights, indica gli sforzi del mondo startup fintech nell’ampliamento della propria offerta di servizi finanziari. Attraverso la creazione di nuovi asset che intercettano i bisogni di una clientela giovane, queste società innovative stanno democratizzando quegli investimenti storicamente integrati nelle offerte rivolte ad una fascia ristretta della popolazione, proprie della finanza tradizionale.
Una duplice sfida per il 2019

In questo 2019 le aziende fintech saranno impegnate in una doppia sfida: aumentare l’offerta di servizi a disposizione degli utenti e accrescere la propria presenza internazionale. Potranno perseguire questo obiettivo attraverso accordi collaborativi con le banche ed altre piattaforme digitali, approfittando di una legislazione favorevole e di una crescente fiducia degli investitori.
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